Cambiando... s'impara (Italian Edition) by Rosanna Fontana

Cambiando... s'impara (Italian Edition) by Rosanna Fontana

autore:Rosanna Fontana [Fontana, Rosanna]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-01-25T23:00:00+00:00


***

Come previsto, il viaggio in auto è stato uno strazio. Ringalluzzita dal sesso al cinema, Dafne ha trascorso il tragitto a sfiorarmi la coscia e parlarmi all’orecchio. Non so come abbia fatto ad arrivare sano e salvo sotto casa sua. Credo che sia merito dei sistemi di sicurezza della mia Audi: se non avesse avuto la frenata d’emergenza, difficilmente avrei evitato il tamponamento con una vecchia Punto.

Una volta giunti a destinazione, corro ad aprirle la portiera e la prendo per mano. Ho il testosterone a mille e ho bisogno che sia mia al più presto, se non voglio esplodere.

In un attimo siamo di fronte all’ingresso e Dafne inizia a rovistare nella borsa, in cerca delle chiavi.

«Che è successo? Le hai perse?» chiedo preoccupato.

«No, stai tranquillo. Ho solo la borsa troppo capiente e piena di cianfrusaglie. Comunque, se hai fretta, possiamo suonare e farci aprire da Linda.»

«No, per carità!» esclamo agitando le mani. «Se quella ci vede, siamo fregati. L’ultima volta lei e Amir ci hanno bloccati in salotto per tre ore a chiacchierare.»

Dafne ride, poi, come re Artù con Excalibur, estrae dalla borsa le chiavi di casa.

«Eccole, finalmente! Ora, però, dobbiamo abbassare la voce e muoverci con circospezione, se non vogliamo attirare l’attenzione di Linda e Amir. A occhio e croce a quest’ora dovrebbero essere a letto.»

Con movimenti lenti e cadenzati, Dafne apre la porta, s’intrufola in casa e, dopo avermi dato il via libera, chiude la porta a chiave e si muove nella sala buia con passo felpato. Io cerco di fare meno rumore possibile, anche se la mia altezza e il mio fisico per nulla gracile non è che aiutino molto in questo caso. Un paio di volte rischio di andare a sbattere contro il divano, ma alla fine raggiungiamo il nostro scopo: arriviamo nella camera di Dafne senza che nessuno ci abbia scoperto.

Lei si appoggia sul letto, scioglie i capelli e tira indietro la testa, facendoli ondeggiare piano. Io, che già ero al limite in macchina, provo a buttarmi su di lei; ma Dafne mi blocca con un gesto perentorio della mano.

«Fermati!» mi impone quasi adirata e io non so davvero che cosa pensare.

«Perché fai così? Ho forse sbagliato qualcosa?» le chiedo.

«No, è che… mi è venuta un’idea strana.»

Si alza in piedi e mi parla all’orecchio. Appena sento il suo piano bislacco, comincio a ridere di gusto.

«Per così poco… Però sappi che la prossima volta tocca a te.»

Dafne annuisce, mentre torna a sedersi al letto con le gambe accavallate e comincia a smanettare sul cellulare. Schiaccia play e nell’aria si diffonde You can leave your hat on di Joe Cocker. Io seguo il ritmo della musica e comincio a spogliarmi piano, lanciandole gli indumenti addosso, che lei prende al volo, trattenendo a fatica le risate.

Se me l’avesse chiesto qualunque altra ragazza, avrei rifiutato; ma Dafne è troppo speciale per me e se questo teatrino serve per renderla felice, mi ci assoggetto senza problemi. Anche perché mi sto lasciando trascinare dalla situazione e quando arrivo ai boxer, li



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